LA SOPHIANALISI -AMORE E PERSONA
(Presupposti psicologici ed esistenziali della coppia)
(Relatore)
ENRICO G. BELLI
Analista Didatta della “Sophia Universty of Rome”
Psicologo – Psicoterapeuta – Antropologo
SINTESI DELLA RELAZIONE
Un’approfondita e puntuale riflessione sui temi dell’ Amore è stata la relazione
che Enrico G. Belli ha tenuto nell’ambito del Secondo Festival Internazionale
della Filosofia, che si è svolto in Sila (Calabria).
Presentando la figura di Antonio Mercurio, fondatore della Sophianalisi e della
corrente di pensiero che da oltre 30 anni si è diffusa in Italia ed in Europa,
il relatore ha richiamato Erich Fromm, comparando i due pensieri nelle dinamiche
del tema amoroso.
Da Fromm è partito per illustrare i tre pregiudizi (false persuasioni) come si
pensa comunemente:
1) amore significa essere amati, anziché amare; di conseguenza il problema
sembra come farsi amare, non come impegnarsi a rendersi amabili;
2) si suppone che il problema dell’amore sia la ricerca della persona giusta,
non lo sviluppo di una facoltà (imparare ad amare);
3) il terzo pregiudizio è la confusione tra l’esperienza iniziale di
innamoramento e lo stato permanente di essere innamorati.
Ponendo la riflessione sulla necessità di superare questi pregiudizi ha
illustrato un concetto d’amore come facoltà da sviluppare (un’arte da imparare
secondo Fromm), in quanto dall’apprendimento di quest’arte d’amare dipende la
nostra felicità di esseri umani.
Successivamente ha definito la Sophianalisi, scienza antropologico-esistenziale,
che trova il suo cardine nel concetto di Persona (come definita dal fondatore A.
Mercurio):
“La Persona è un principio spirituale unificatore, dotato di libertà e
identità propria, che è fine a se stesso e a nessun altro, i cui elementi
costitutivi sono la capacità di amare se stesso (-esse in) e la capacità di
amare gli altri (-esse ad)."
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Ricorrendo alla terminologia della Filosofia Scolastica, si
diventa Persona, secondo questa concezione sophianalitica, sviluppando queste
due componenti:
a)Esse in= capacità di consistere come persona nel rapporto con se stessi e
capacità di raggiungere il pieno sviluppo dell’amore di se stessi: capacità di
autonomia, di sussistenza, di libertà, di consistenza , di maturità.
(Capacità di amarsi).
b)Esse ad= capacità di amare gli altri; capacità di entrare in rapporti autentici
col mondo e con gli altri; in particolare tra questi altri c’è il tu del
partner.
(Capacità di amare ed essere amati).
Sono stati poi sviluppati, con un’analisi articolata e approfondita, “i
presupposti esistenziali di base nella coppia”; il relatore ha posto l’accento
sull’unione simbiotica e sul bisogno di possesso, da cui spesso l’uomo e la
donna partono nello stabilire un rapporto di coppia.
Enrico Belli ha brillantemente chiarito i concetti e la necessità di rivivere e
superare all’interno della coppia sia l’unione simbiotica che il bisogno di
possesso, per non restare nel determinismo strumentale dei propri bisogni
psichici.
La volontà di dominio (come volontà di potere), presente in ogni persona sia
uomo che donna, è stata affrontata come dinamica all’interno della persona e
della coppia
Richiamandosi ad E.Fromm, il relatore ha distinto tra “potere di”, che è uguale
alla capacità di usare il potere e che porta alla creazione e il “potere su” che
è uguale al dominio sugli altri e che porta spesso alla distruzione.
Da questi presupposti Enrico Belli ha posto la riflessione sul potere nella
coppia, come sviluppo della capacità d’amore tra i partner.
Richiamandosi alla proposta sophianalitica di A. Mercurio ha precisato come la
donna, in primis, deve riconoscersi ed assumersi di avere questo maggior potere
e come da questo antagonismo si può uscire soltanto se la donna è capace di fare
dono all’uomo del potere all’interno della coppia.
Amore come dono, dunque, che supera il possesso e calma la volontà di dominio,
in quanto dal dono ricevuto l’uomo possa essere capace di fare dono e
riconoscere il potere autentico e superiore della donna, nel campo della
affettività e dell’intuizione.
Interessante in quest’ottica l’accenno del relatore allo sviluppo della capacità
di “unificazione ed armonizzazione del principio maschile e del principio
femminile” (come affermato, nella concezione sophianalitica da Antonio Mercurio
e da Paola Sensini).
L’uomo e la donna tenderanno ad unificare ed armonizzare all’interno della
persona di ognuno il principio maschile e il principio femminile, processo di
crescita che ognuno arricchisce nel corso della propria esistenza(e
particolarmente nella coppia); nel senso che il principio maschile ed il
principio femminile sono ambedue presenti nell’uomo e nella donna e sappiamo che
essi sono complementari l’uno all’altro.
Per concludere, Enrico Belli, riferendosi ad un presupposto consueto nella vita
di coppia, l’amore passione (ed il suo corrispettivo dell’amore come possesso),
ha posto l’accento sulla necessità di rivivere e superare il possesso per
costruire un amore-azione, un amore maturo, come dono.
Se l’amore, come dice Fromm e concorda Mercurio, è un potere attivo e non
passivo, è azione e non passione, “…L’uomo deve superare la fase dell’amore come
possesso per passare a quella dell’amore come dono. Ciò non significa negare il
bisogno del possesso ma superarlo dialetticamente dopo averlo vissuto. Il
possesso da sicurezza ma non dà gioia. Il possesso dell’altro, anzi della vita
dell’altro, se non è superato genera l’odio e l’odio scatena la distruttività,
sia nell’ambito familiare che in quello sociale. Solo l’amore come dono che
supera il possesso dà insieme la sicurezza e la gioia, la realizzazione propria
e quella del partner, fa uscire dall’unione simbiotica per tendere verso la
libertà della persona e struttura un nuovo edipo, creando migliori rapporti tra
genitori e figli, tra individuo e società…”(A.Mercurio)
Gino Carlo Currao
Collaboratore Editoriale del CINPSY EDITION
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